Invernamento

[maurizio57]

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[fabio]

Le api costruiscono i loro nidi sfruttando l'ambiente circostante, ottenendo un equilibrio naturale tra isolamento e ventilazione. Coibentare gli alveari, come descritto nell’articolo, significa agire contro natura, creando più danni che benefici per l'alveare.

In natura, le api non vivono in nidi coibentati e sono perfettamente in grado di adattarsi alle condizioni climatiche esterne, grazie a meccanismi naturali sofisticati che regolano la temperatura e l'umidità all'interno dell'alveare.

Un'alveare troppo coibentato potrebbe interferire con questi meccanismi, impedendo alle api di adattarsi correttamente ai cambiamenti stagionali e di mantenere un microclima ottimale. Ciò potrebbe rendere difficile dissipare il calore in eccesso durante l'inverno, causando stress alla colonia e un utilizzo inefficiente delle risorse.

Inoltre, una ventilazione inadeguata potrebbe aumentare il rischio di umidità e malattie, danneggiando la salute delle api e compromettendo la produzione di miele.

[Marianna]

Il mio tutore mi ha sempre consigliato di non coibentare gli alveari, perché, a suo parere, l'umidità interna è più dannosa del freddo esterno.
In inverno, mi ha sempre suggerito di aggiungere, oltre al tetto di lamiera già presente sugli alveari, uno strato supplementare di lamiera sopra di essi, per proteggere il legno delle arnie.
Questo accorgimento aiuta a prevenire l'assorbimento di umidità, che potrebbe derivare dalle pareti bagnate, e a evitare sbalzi di temperatura all'interno dell'arnia, mettendo così a rischio la salute delle api.
La lamiera, infatti, fornisce una protezione extra senza compromettere la ventilazione naturale, che è essenziale per il benessere delle api.

[Clio]

Ciao @Marianna, desidero confermare che i consigli espressi dal tuo tutore sono corretti, ma alcuni aspetti necessitano di essere esaminati più in dettaglio.
È corretto che l'umidità interna dell'arnia sia un fattore molto più dannoso del freddo esterno, in quanto l'umidità eccessiva può favorire la formazione di condensa, che a sua volta può causare malattie e problemi di salute per le api. Inoltre, l'umidità può compromettere l’efficienza dell’isolamento termico naturale, costringendo le api a lavorare di più per mantenere la temperatura ottimale.
Il consiglio di aggiungere uno strato supplementare di lamiera per proteggere il legno dalle infiltrazioni d'acqua è una buona pratica, poiché il legno può assorbire umidità, causando sbalzi termici all’interno dell'arnia, che sono dannosi per le api. Tuttavia, è importante che questo strato di lamiera non comprometta la ventilazione naturale dell'alveare, che è essenziale per il benessere delle api. La ventilazione permette infatti alle api di regolare la temperatura e l’umidità, creando un microclima ideale all'interno dell'arnia.

In sintesi, i concetti esposti sono validi, ma l'importante è trovare il giusto equilibrio tra protezione dall'umidità e mantenimento di una buona ventilazione. Troppa protezione può impedire alle api di gestire correttamente la temperatura interna, mentre una ventilazione insufficiente può aumentare il rischio di umidità stagnante, con conseguente deterioramento delle condizioni di vita dell’alveare.

Se segui questi principi, il consiglio del tuo tutore è un buon metodo per gestire la salute delle api durante l'inverno, ma sempre facendo attenzione a non compromettere l'equilibrio naturale dell'alveare.
Mi scuso per la lunghezza del post

[Ortega]

Le api costruiscono i loro nidi sfruttando l'ambiente circostante, ottenendo un equilibrio naturale tra isolamento e ventilazione. Coibentare gli alveari, come descritto nell’articolo, significa agire contro natura, creando più danni che benefici per l'alveare.

In natura, le api non vivono in nidi coibentati e sono perfettamente in grado di adattarsi alle condizioni climatiche esterne, grazie a meccanismi naturali sofisticati che regolano la temperatura e l'umidità all'interno dell'alveare.

Un'alveare troppo coibentato potrebbe interferire con questi meccanismi, impedendo alle api di adattarsi correttamente ai cambiamenti stagionali e di mantenere un microclima ottimale. Ciò potrebbe rendere difficile dissipare il calore in eccesso durante l'inverno, causando stress alla colonia e un utilizzo inefficiente delle risorse.

Inoltre, una ventilazione inadeguata potrebbe aumentare il rischio di umidità e malattie, danneggiando la salute delle api e compromettendo la produzione di miele.

Capisco e apprezzo molto la tua osservazione, che evidenzia l'importanza dell'equilibrio naturale tra isolamento e ventilazione negli alveari. In effetti, le api sono creature straordinarie e la loro capacità di adattarsi agli ambienti esterni è affascinante, grazie ai meccanismi naturali di termoregolazione e gestione dell'umidità.

Hai ragione nel sottolineare che coibentare eccessivamente gli alveari potrebbe interferire con questi processi naturali e, come giustamente noti, una ventilazione inadeguata potrebbe compromettere la salute delle api e la produzione di miele.

Sono pienamente d'accordo sul fatto che, in generale, il rispetto dei ritmi naturali delle api sia fondamentale e che qualsiasi intervento deve essere ben ponderato, per non rischiare di compromettere il benessere delle colonie.

[Marianna]

Clio, mio conterraneo, oggi ho proceduto a fare l'ultima visita ai miei alveari, ho eseguito l'invernamento e somministrato l'API-Bioxal gocciolato.

[Clio]

Ciao @Marianna, hai fatto bene a effettuare l'ultimo trattamento con Api_bioxal gocciolato, specialmente in questo periodo dell'anno, quando dalle nostre parti le famiglie sono senza covata. Questo trattamento di pulizia radicale è essenziale, insieme a quello che farai a fine inverno, per garantire che le tue api siano protette fino alla ripresa primaverile.
Spero che il trattamento sia stato eseguito con cautela e che ti sia assicurata di seguire correttamente le indicazioni di dosaggio per evitare danni alle api. Ora dovresti solo annotare su un registro la data del trattamento, il metodo utilizzato, il numero di varroe osservato prima e dopo il trattamento e le osservazioni generali sulla salute delle api. Questo ti aiuterà a capire meglio come i tuoi alveari rispondono ai trattamenti e a valutare eventuali altre azioni da intraprendere in futuro.

[Marianna]

Buonasera Clio, grazie per il consiglio. Sì, ho seguito le indicazioni per l'uso dell'Api_bioxal gocciolato, cercando di essere il più precisa possibile con il dosaggio.
Al momento, gli alveari sembrano stare bene e monitorerò attentamente i risultati del trattamento nei prossimi giorni. Se dovessi notare segni di problematiche o trovare altre api morte, interverrò prontamente.
Per quanto riguarda le altre azioni da intraprendere, ascolterò il mio tutore e aggiungerò sopra i tetti delle arnie uno strato supplementare di lamiera leggermente sporgente dalle porticine, che le proteggerà dalla neve, che qui è spesso abbondante.

[Clio]

Buongiorno @Marianna,
oltre a far sporgere la lamiera sopra le porticine degli alveari, ricordati di posizionare anche un materiale isolante sopra i coprifavi. Questo strato extra di protezione garantirà che le tue api siano al sicuro dal freddo, creando un microclima ideale per la loro sopravvivenza durante i mesi più rigidi. La cura dei dettagli, come questi accorgimenti, è fondamentale per mantenere le colonie forti e vitali durante l'inverno.

[Marianna]

Clio, per quanto riguarda l’isolamento tra il coprifavo e la tettoia di lamiera, utilizzo da molti anni dei cuscini di lana. Li ho realizzati personalmente, inserendo della lana all’interno di una fodera che poi ho ricucito con cura.
La lana proviene dai vecchi materassi della nonna, che, dopo aver fatto il loro tempo, erano stati destinati alla discarica. È un modo per fare riciclo e dare nuova vita a materiali naturali in disuso, che altrimenti sarebbero stati buttati, garantendo al contempo alle mie api una protezione naturale e sostenibile durante l’inverno.

[Clio]

Brava, anzi, bravissima! È davvero impressionante come tu riesca a destreggiarti con tanta cura e attenzione nei dettagli. Ogni tuo gesto dimostra passione e dedizione, e questo è ciò che fa la differenza.