Regine F1

Anatomia, fisiologica dell'ape mellifera
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Marianna
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Regine F1

Messaggio da Marianna »

Buongiorno a tutti gli iscritti, ho comprato 5 regine "F1" da un allevatore di regine di fama nazionale mi ha garantito che sono le migliori. Non sono esperta di genetica, :doh: chiedo delucidazioni in merito.
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ciocca956
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Re: Regine F1

Messaggio da ciocca956 »

Secondo questo sarebbero le migliori? Certo le vende lui. Che dovrebbe dire che sono le peggiori? Hai mai sentito dire ad un oste che vende vino cattivo?
Si tratta di regine ibride. In pratica stai imboccando la strada di imbastardire le specie nostrane. Non si tratta di essere esperti di genetica ma di avere coscienza che inserire in un ambiente specie provenienti da chissà dove è quanto meno imprudente. Il più delle volte è stato tremendamente dannoso.
Al.
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fabio
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Re: Regine F1

Messaggio da fabio »

Marianna ha scritto: 03/10/2022, 7:15 Buongiorno a tutti gli iscritti, ho comprato 5 regine "F1" da un allevatore di regine di fama nazionale mi ha garantito che sono le migliori. Non sono esperta di genetica, :doh: chiedo delucidazioni in merito.
Ciao Marianna,
Purtroppo la dicitura F1 si usa in modo improprio, perché si tratta di un termine o di un concetto che non dice assolutamente nulla sulla qualità genetica o fisiologica di una regina.
Il termine F1 è semplicemente un concetto utilizzato dai genetisti che vogliono classificare e tracciare gli incroci di razza pura. Non si riferisce a nulla che abbia a che fare con la qualità, è semplicemente un'etichetta.
Ti illustro con un esempio il significato di F1.
Se voglio incrociare i purosangue di qualsiasi specie animale, devono essere prima di tutto razze diverse.
In altre parole, se incrocio due individui della stessa razza, la loro progenie sarà al 100% della razza dei genitori.
Ora, se incrocio due individui di razze diverse, la loro progenie avrà il 50% del contributo genetico della razza di ciascuno dei genitori.
questo significa che si tratta di una prima generazione di genitori di razza pura, non ci dice nulla sulla loro qualità.
Se continuiamo a incrociare con quell'ibrido dal contributo genetico noto, possiamo continuare a tracciare il contributo genetico della sua progenie.
Questo a patto che si conosca il contributo genetico di ciascun individuo nell'incrocio.
E chiameremo ogni generazione F2, F3 e così via finché vogliamo.
Con le api è esattamente la stessa cosa, ma con un nuovo concetto.
Le F non ci dicono nulla, ripeto, NULLA, sulla qualità genetica o fisiologica delle nostre regine.
Spero che questa informazione ti abbia aiutato a capire il concetto F1.
L'individuo o gli individui risultanti sono ora un ibrido che posso etichettare come F1.
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Ortega
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Re: Regine F1

Messaggio da Ortega »

La dicitura F1 è stata data in un post da Fabrizio Fiorito un allevatore di api regine.

Per F1 ( F maiuscola ) intendo quel che è ormai pacifico nella letteratura in materia.
E cioè l'incrocio di sottospecie diverse al fine di potenziare al massimo l'eterosi.
Gli esemplari F1 devono essere continuamente riprodotti partendo dalle sottospecie di base e non possono essere utilizzati per fini produttivi una volta esaurita la loro funzione.
Sono i volgarmente detti ibridi commerciali.
In apicoltura però alquanto difficili da ottenere.
Un esempio di questi è la cd. CAUCASIT ( caucasica x ligustica ).
Per fare questo ibrido ci vorrebbe: regina caucasica certificata, regina ligustica certificata , area di fecondazione isolata CERTIFICATA.
"l'apicoltore sa quello che fa, e fa quello che sa"
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old
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Re: Regine F1

Messaggio da old »

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Re: Regine F1

Messaggio da Marianna »

Se ho ben capito il concetto “F1” sarebbe un incrocio di prima generazione, mentre la nuova generazione “F2” è da evitare perchè daranno vita ad individui dotati di elevata variabilità genetica e non conservano le caratteristiche degli ibridi “F1”.
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Rob
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Re: Regine F1

Messaggio da Rob »

Ciao a tutti.. :)

..oh mamma, che confusione.. :)

amici e colleghi, la scienza ha già largamente spiegato come questi concetti siano vani in apicoltura..

i concetti di generazioni indicati con le "F" e il termine "ibrido" in apicoltura non esistono..
la partenogenesi e le fecondazioni multiple rendono vani i classici concetti di selezione e allevamento validi per altri animali; sono limiti invalicabili che nessuno può aggirare..

erroneamene si adottano ancora oggi questi termini in apicoltura, ma non corrispondo alla realtà dei fatti e creano, forse, ancor più confusione..
se vogliamo, per comodità possiam anche esprimerci così, ma la natura di quest animale non risponde alle medesime leggi di mendel sull ereditarietà valide per altri, pertanto si stà parlando di aria fritta..

non possono così esistere generazioni "F" oltre la prima, quindi son tutte "F1" (erroneamente) , le f2 f3 f4 ecc non possono esistere in apicoltura.. così come non si può trattare di ibridazione (da vocabolario), ma semplicemente di incroci appartenenti alla medesima specie..

seppur possa esser accettabile una nomenclatura così approssimativa (da brividi), il vero danno vien fatto da chi alleva credendo di potersi appoggiare alle classiche leggi di mendel, a cui purtroppo l ape mellifera non risponde in toto.. il medesimo errore è compiuto anche da chi (credendosi sapiente) spaccia queste teorie, in primis negli apiari (da accapponare la pelle) , ma anche con riposte come nei post sopra, purtroppo..

dispiace, ma è l evidenza di come certi apicoltori non conoscono ancora l elemento che hanno per le mani..

regine certificate non esistono, così come non esistono apiari isolati.. se siete ancora convinti del contrario state navigando in un hobby di cui non conoscete ancora nulla.. questo è uno dei tanti "passaggi critici" in apicoltura, ma non è accettabile che chi possiede alveari vada ancora "con la benda sugli occhi".. certificati "cartacei" ve ne a bizzeffe, ma odiernamente è tutto fumo negli occhi.. l ape fa l ape, e se ne sbatte di areali protetti da un cartello.. il fuco non sa leggere e l ape vola chilometri.. davvero crediamo ancora di poter controllare quest animale che ha saputo giunger fin qui con il patromonio genetico meglio conservato tra tutto il regno animale?? non vi sorgono domande spontanee? ;)

si può solo "accompagnare" l ape nel suo processo evolutivo, volerla controllare non è possibile, proprio per le peculiarità di riproduzione e accoppiamento così peculiari..

senz offesa per nessuno, è ciò che penso.. un abbraccio :)
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ciocca956
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Re: Regine F1

Messaggio da ciocca956 »

Beh!!!! Non tutti sono dottori e parlano come son capaci. Con strafalcioni a volte anche se condivido il fatto che per una tematica così specifica la precisione aiuta a comprendere.
Resta il fatto che introdurre in un areale sottospecie non autoctone spesso produce danni. Anche indurre una sovraproduzione può essere considerato un danno. Certamente sottintende un approccio più predatorio che di convivenza con l'ape e reciproco vantaggio.
Io resto contrario per principio a queste pratiche. Rispetto alla questione "certificazione" anche qui dobbiamo intenderci: decenni di pratiche di introduzione in diversi areali di sottospecie non autoctone e di incroci vari hanno certamente portato ad un imbastardimento generalizzato dei genotipi locali. Cercare di diffondere al contrario genotipi selezionati per la rispondenza più vicina possibile agli originali la trovo una pratica meritoria e da sostenere. Io così opero e prendo solo regine cosiddette "certificate ligustica" da allevatori prossimi alla mia provincia. La scelta è più "politica" che di carattere commerciale.
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Hertz
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Re: Regine F1

Messaggio da Hertz »

Esiste l'inseminazione strumentale (con i relativi e leciti costi maggiorati) che però è palesemente un MEZZO non il fine, avere un automobile non significa automaticamente avere la necessità di spostarsi o saper guidare.

Sul tema ibridi e sottospecie autoctone mi taccio che questo forum ha letteralmente tonnellate di letture a riguardo che va dalle chiacchere da bar a bellissime analisi anche molto ben fatte.

Riguardo la dicitura F1, l'acquisto di regine feconde di ogni sorta e similari, consiglio di comprare quando si sa cosa si acquista, ma soprattutto, perché la si compra.
La domanda da porsi prima dell'acquisto sarebbe stata: perché voglio una regina F1?
di conseguenza:
-> cosa PENSO mi serva?
-> quell'acquisto mi aiuta ad arrivare al mio obiettivo?

Farsi delle buone regine da soli è piuttosto facile e alla portata di chiunque abbia voglia di imparare la propria manualità e la biologia dell'ape, ci possono scappare pure regine molto degne di nota, come delle ciofeche pazzesche, è esperienza e pratica, senza la necessità di avere la presunzione di allevare il top di gamma delle regine (anche perché quelle valgono sopra i 200 euro ciascuna, minimo, giusto per buttare li e farsi l'idea).
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Re: Regine F1

Messaggio da Clio »

Marianna ha scritto: 11/10/2022, 20:50 Se ho ben capito il concetto “F1” sarebbe un incrocio di prima generazione, mentre la nuova generazione “F2” è da evitare perchè daranno vita ad individui dotati di elevata variabilità genetica e non conservano le caratteristiche degli ibridi “F1”.
Le regine F1, risultanti dall'incrocio tra due linee diverse, tendono a ereditare i migliori tratti genetici, offrendo colonie più produttive e resistenti alle malattie, con un comportamento generalmente più docile, il che le rende ideali per apicoltori che cercano di migliorare la qualità delle loro colonie e ottimizzare la produzione di miele; è importante monitorarle attentamente per garantire che si adattino bene all'ambiente e allo stile di allevamento che si utilizza.

La discendenza delle regine F1 può portare a variabilità genetica con tratti diversificati nelle colonie miglioramento delle caratteristiche positive come resistenza a malattie e parassiti possibili comportamenti aggressivi se accoppiate con maschi di linee meno docili proliferazione di tratti negativi senza un'attenta selezione e un impatto sul ciclo produttivo che può influenzare positivamente la produzione di miele e la salute dell'apiario nel lungo termine, quindi è fondamentale monitorare le generazioni successive per mantenere i tratti desiderabili.
Il successo è la somma di piccoli sforzi, ripetuti giorno per giorno.
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